Partiamo da un presupposto: i bambini sono gli esseri più vicini a Dio, al divino.

I loro occhi sono espressione dell’amore incondizionato, della purezza e dell’innocenza.

Questa è la realtà.

Child Eyes

Tutto quello che esprime un bambino risuona come un cristallo puro, riportando quello che sente nel campo cosciente e facendosene tramite.

Se c’è amore, trasmette amore, se c’è violenza trasmette violenza e se c’è paura trasmette paura.

Semplicemente perché è un cristallo ed è coerente.

Il conflitto più grande per un bambino è osservare degli adulti, ovviamente i genitori in primis, che a parole esprimono delle cose e con il corpo ne esprimono altre.

Quando il bambino osserva e sente questo, inizia lo stato dissociativo; non può fidarsi dei suoi sensi, di chi gli ha trasmesso la vita e incomincia a credere alle parole, staccandosi dal corpo, semplicemente per sopravvivere e non sentire il dolore nel cuore di essere stato tradito dai grandi, da coloro che ai suoi occhi sono Dio e Dea.

Per comprendere questo movimento, dobbiamo un attimo osservare la storia degli uomini e delle donne degli ultimi duemila anni circa.

Le religioni patriarcali hanno profondamente demonizzato il corpo e gli istinti animali insiti nell’essere umano. Siamo mammiferi e il cammino evolutivo dell’uomo, attraversando ere, è stato e sarà, nel trovare equilibrio fra l’angelo e l’animale in noi, nell’unione tra l’alto e il basso, tra il femminile e il maschile, unione fra destra e sinistra ed è così che la croce si unisce al centro, nel cuore.

Siamo un esperimento divino meraviglioso.

Il divino e l’animale che si incontrano.

Sappiamo bene che ciò che escludi, nella legge dell’equilibrio che è presente in tutti i movimenti, dalla cellula alla galassia più estrema, si manifesterà in forma disfunzionale se non addirittura nella possessione e dipendenza.

Per migliaia di anni, ma in particolare negli ultimi secoli, per influenza delle religioni patriarcali, il corpo e le sue passioni sono diventate sede della tentazione e del diavolo.

Le emozioni viscerali giudicate e marchiate, incentivando la mortificazione del corpo martirizzandolo; il senso di colpa usato come atto ricattatorio, dinanzi al giudizio di un padre con il dito indice puntato. Il tutto ha alimentato il senso del dovere rivestito di buona coscienza.

E cosa hanno potuto fare generazioni di uomini e donne se non congelare le emozioni ritenute sbagliate agli occhi di quel padre, la sessualità, l’energia vitale e gli istinti del cervello arcaico.

E qui si pone il problema, perché quando congeli non hai scelta. Non puoi congelare la rabbia e la tristezza e lasciar emergere la gioia e la passione, congeli tutto.

Ed è così che abbiamo iniziato ad addormentarci, anestetizzarci, dissociarci e a sembrare sempre più macchine.

Quella massa implosa nella pancia, nelle viscere, l’energia trattenuta a livello dell’hara, sono piano piano diventate l’inferno in terra.

E quegli uomini e quelle donne hanno solo potuto vestirsi di rettitudine e riempirsi la bocca di sante parole per nascondere l’inferno represso nel corpo.

I falsi profeti.

Non c’è assolutamente giudizio in quello che esprimo, non potevano fare altro e solo oggi possiamo osservare l’effetto di tutto questo.

Non sono esagerata ma profondamente realistica, nell’esprimere che quegli uomini e quelle donne che ancora oggi si manifestano in svariate forme, sono delle menzogne incarnate, bugie che camminano.

L’incoerenza incarnata nel corpo.

Ancora oggi accade tutto questo. Non illuderti che, visto che i tempi sono moderni, perché magari non vai a messa e a tuo figlio non gli fai frequentare l’ora di religione, che queste memorie svaniscano. Il corpo, la memoria cellulare ne è intriso, quelle credenze ti abitano e ti possiedono.

Sempre di più lavoro con le memorie insite nel sistema nervoso enterico e vi assicuro che l’inferno è proprio lì. Mi ricordo anni fa una cliente mi disse: “ Le altre costellatrici lavorano con i tacchi, tu lavori con gli stivali di gomma”. Ed è così, proprio nel fango delle emozioni non espresse ed elaborate diventati demoni agitati pieni di fame, bocche che cercano cibo di cui nutrirsi.

Il vero distacco o centratura, come preferisci chiamarla, in un percorso di crescita, si integra quando hai attraversato quel fango, osservandolo, assumendotene la responsabilità e lasciando andare, disidentificandoti da quelle emozioni.

Questa è la trasmutazione alchemica interiore.

Ed è lì in quel vuoto che sei attraversato dallo Spirito e la parola che esprimi è autentica, coerente con ciò che è dentro e diventi profeta, in quanto il tuo corpo diventa una cassa di risonanza dello Spirito.

Il dentro e il fuori si allineano ed è la Manifestazione, l’Avatar incarnato!!

Il Cristo ci ha mostrato l’incarnazione del figlio di Dio, l’incarnazione dell’amore cristico.

Il diavolo è il nome che è stato dato alla menzogna.

E’ giunto il tempo per ognuno di noi di scegliere cosa incarnare.

E questo tempo di Covid, ha svelato la falsità, ha tolto quel vestito di rettitudine e morale per portare alla luce i mostri nascosti nel ventre. Dalle bocche escono la cattiveria che è l’evoluzione della rabbia repressa per molto tempo, il giudizio, il veleno delle serpi nascoste.

Ben venga il tempo in cui tutto questo è visibile agli occhi, perché sempre di più torneremo a vedere attraverso gli occhi del divino!

Janine Van Der Merwe

Note

Etimo della parola profeta: Il termine profeta deriva dal tardo latinoprophèta (pronuncia profèta), ricalcato sul greco anticoπροφήτης (pronuncia: profétes), che è parola composta dal prefisso προ- (pro, “davanti, prima”, ma anche “per”, “al posto di”) e dal verbo φημί (femì, “parlare, dire”); letteralmente quindi significa “colui che parla davanti” o “colui che parla per, al posto di”, sia nel senso di parlare “pubblicamente” (davanti ad ascoltatori), sia parlare al posto, in nome (di Dio), sia in quello di parlare “prima” (anticipatamente sul futuro). (dizionario Treccani)

Opera di Gustav Dorè – Dante nell’inferno di fronte a Lucifero

Mappa dell’inferno di Dante – notare come sembra la discesa nelle viscere

Mosaico del teologo Padre Rupnik

Altri articoli

L’effetto Matrioska

Utilizzo il termine “effetto Matrioska” per indicare una dinamica che nel mio lavoro ultimamente si presenta spesso. Siamo in una fase storica molto complessa, che

Leggi di più >

In Principio era il Verbo

Da molto tempo non scrivevo articoli; il lavoro m’impegna moltissimo ultimamente. Amo scrivere. A volte c’è un silenzio interiore che può durare giorni, settimane e

Leggi di più >